top of page

 Un primato ad Adria? 

25.png

Attorno alle figure scorre una scritta in caratteri greci. Sopra al capo di Michele si riconoscono bene le parole “agia Maria”, cioè Santa Maria. Ma il resto dell’iscrizione è meno comprensibile e viene letta in modo diverso dai vari studiosi.

Nel 1966 è stata realizzata una cornice in marmo che circoscrive l’antico bassorilievo e così lo descrive: “d’origine e fattura copto, alto Egitto IV secolo. L’inscrizione greca è stata tradotta in questo modo: “San Michele, San Gabriele, Santa Maria e il figlio Abramo, Dio Salvatore o Signore per Maria grazie rendiamo ed impetriamo (supplichiamo) ecc…”.
Come accadde che quest’opera sia giunta proprio ad Adria non è dato sapersi. Con certezza sappiamo che prima di arrivare in Cattedrale attorno al 1810 si trovava alla Tomba, nel coro del  convento di Santa Maria della Vittoria, delle monache dell’ordine delle serve di Maria, osservanti la regola di Sant’Agostino. Era stata trasferita lì per darle rifugio sicuro, in seguito all’arrivo dei francesi e alla caduta  della Repubblica di Venezia, il 19 giugno 1798. Nel 1810, dopo  che il convento venne soppresso e Napoleone confiscò tutti i beni, divenne necessario metterla al riparo portandola  alla cattedrale e murandola

“Sub tuum presidium confugimus sancta dei genetrix”  recita la preghiera più antica in tutta la storia

eventi_img_5043.jpg

Proprio così! Sembra che nella piccola cittadina di Adria si trovi un primato di venerazione. Si tratta di un bassorilievo copto in marmo. Lo avreste mai detto voi che venite in questa città ogni giorno per le solite e noiose lezioni scolastiche? Eppure è realtà. Esso si trova nella Cattedrale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, incassato nel terzo pilastro a sinistra, dalla parte dell’altare del Santissimo Sacramento. Il più antico documento di devozione a Maria di tutto il Veneto.

Esso si trova nella Cattedrale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, incassato nel terzo pilastro a sinistra, dalla parte dell’altare del Santissimo Sacramento. Il più antico documento di devozione a Maria di tutto il Veneto.
Partendo dal centro, si trova Maria, seduta in trono, con le braccia alzate e i palmi delle mani aperti in alto, in atto di preghiera. Sulle ginocchia tiene il Bambino Benedicente. In piedi, ai lati, invece, stanno gli arcangeli Michele e Gabriele. Michele colui che, secondo un’antica tradizione, suonerà le trombe del giudizio annunciando la fine del mondo e Gabriele è colui che porta l’annuncio alla Vergine. Alfa e Omega, inizio e fine. Michele, molto venerato in oriente, è anche principe delle milizie celesti, si associa nel culto di Maria ed è posto proprio alla sua destra poiché entrambi sono emblemi della lotta contro il male, custodi e protettori dell’umanità. I due arcangeli hanno la mano destra alzata e con la sinistra sorreggono un globo sormontato da una croce greca. Molto probabilmente dove ora sono rimasti buchi vuoti, delle pietre dure adornavano le sante immagine. Forse erano pietre preziose che però sono state trafugate nel tempo.

del cristianesimo, la cui origine è stata individuata nell’Egitto del III secolo. Lo ha richiamato il vescovo alla chiusura delle feste quinquennali, ricordando che papa Francesco ha raccomandato di recitare questa antica preghiera, insieme all’orazione a San Michele Arcangelo. Attraverso questo prezioso bassorilievo copto, Adria antica città di Maria onora la Vergine e ne invoca la protezione.
Voi eravate a conoscenza di tutto questo?

Duo' A., Fontolan M., Grandolfo M., Luciano' A., Aqeel S.

bottom of page