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 No agli OGM! 

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una legge del 2015 ogni Paese può decidere se coltivare prodotti OGM sul proprio territorio. L’Italia ha detto “no”, ma ciò nonostante li importa senza avere un’adeguata etichettatura che identifichi un processo di tracciabilità dai campi al piatto. Ma allora gli OGM sono salutari? Abbiamo risposto che negli ultimi anni le allergie sono già molto diffuse, con questi prodotti rischiano di aumentare, causa le proteine modificate, come riportano studi di OMS e EFSA.
In seguito abbiamo spiegato come gli OGM siano stati superficialmente equiparati alle colture tradizionali, ma lievemente modificate in alcuni tratti del DNA, quando si sarebbe dovuto studiarli, testarli e solo in un secondo tempo, nel caso, metterli in commercio, sfatando anche il  mito che gli OGM siano controllati come farmaci. Abbiamo portato anche come prova un test condotto su animali alimentati a soia OGM resistente all’erbicida Roundup Ready, che ha avuto come risultato ritardi nell’accrescimento delle cellule pancreatiche dovuto a significative differenze nella composizione biochimica.

Il penultimo punto trattato sono state le multinazionali in questo “settore”, che come abbiamo spiegato, hanno investito grandi capitali in brevetti OGM e per  mezzo dell’enorme potenza e influenza in loro possesso hanno pressato e stanno pressando il mercato mondiale. Una dimostrazione è la Monsanto, responsabile di alcune fra le più tossiche sostanze disperse nell’ambiente, tra cui il defoliante Agente Arancio e i PCB, che ha spostato il proprio business sugli OGM in modo così arrogante che assieme alle altre multinazionali sta mettendo a rischio l’agricoltura sostenibile e biodiversa che ora occupa il 50% della forza lavoro globale perché i brevetti biotecnologici e le sementi che ne derivano sono nelle mani di pochi. Ciò fa capire la politica commerciale sensibile al solo mercato e indifferente alle conseguenze negative sull’ambiente che le multinazionali hanno. Come dice l’agronomo Miguel Altieri dell’University of California a Berkley “le biotecnologie vengono usate per tentare di porre rimedio ai problemi causati dalle pre-esistenti tecnologie agrochimiche, promosse dalle stesse aziende che ora sono a capo della bio-rivoluzione”.

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Nella mattinata del primo Aprile scorso presso l’aula caminetto del liceo Galileo Galilei si è tenuto un dibattito che aveva come tema gli organismi geneticamente modificati, meglio conosciuti come OGM.
In questo articolo tratteremo le nostre opinioni contro questo tipo di organismi, esposte quella mattina, a seguito del gruppo a favore.
Il dibattito è iniziato con qualche nozione base per far comprendere a pieno agli spettatori e ora a voi lettori l’argomento.

È stato spiegato che per OGM si intendono gli organismi che hanno subito una modificazione di alcuni geni contenuti nel DNA attraverso tecniche di ingegneria genetica. Ciò permette di “programmare” la sintesi proteica al fine di produrre, all’essere vivente, una proteina particolare che viene poi “sfruttata” per scopi diversi, come per la resistenza a specifici diserbanti, a condizioni avverse dell’ambiente, ecc…
Abbiamo dato inizio alla discussione tra le due fazioni portando come esempio la Greenpeace, la maggiore organizzazione contraria agli OGM.

Successivamente abbiamo illustrato alcune conseguenze degli OGM sul terreno, in particolare del Mais Bt, modificato geneticamente dal bacillus thuringiensis,che permette alla pianta di produrre tossine continuamente, con tali esiti: gli insetti nocivi che attaccano il Mais Bt non sempre muoiono per via delle tossine, nel tal caso possono riuscire a spostarsi in un campo limitrofo esercitando l’attività parassitaria; la tossina passa al suolo attraverso le radici o con l’interramento delle stoppie ed è nociva per molti organismi terricoli utili; la diffusione su larga scala  della tossina favorisce la selezione degli organismi più resistenti, secondo degli studi già nel giro di due o tre anni.

In seguito abbiamo portato l’esempio di qualche azienda che ha inviato lettere ai laboratori di ricerca che utilizzavano i loro brevetti chiedendo loro di smettere di usarli in assenza dei diritti, come la Myriad con i brevetti dei geni mutanti BRCA1 e BRCA2, indicatori della predisposizioni ai tumori a ovaie e mammelle. L’Athena diagnostics, invece, vendeva test per il morbo di Alzheimer al doppio del prezzo.

Poi abbiamo messo chiarezza sulla situazione italiana ed europea. In Europa, secondo una

Ultimo ma non meno importante abbiamo affermato che: le colture OGM rendono via via sterili i terreni, favorendo la desertificazione; sono soggette ad epidemie poiché sono tutte tecnologicamente identiche; i semi o sono resi sterili affinché le compagnie proprietarie dei brevetti ci lucrino sopra oppure, se fertili, contaminano le altre colture attraverso i pollini.
In conclusione vi proponiamo delle prove e delle argomentazioni contro alcune affermazioni sostenute dal gruppo rivale.
Per andare contro al fatto che “gli OGM aiuterebbero i Paesi poveri” abbiamo verificato che fino ad oggi meno dell’1% delle coltivazioni hanno portato benefici ai suddetti.
Secondo il gruppo a favore, poi, gli OGM contribuirebbero a conservare la biodiversità e a “tutelarla”, cosa che non è vera giacché i parassiti e le erbe infestanti che attaccano le colture GM si adattano fino a sviluppare una resistenza ad esse.
Per contrastare i parassiti diminuirne il numero, una valida alternativa a OGM e pesticidi è la lotta biologica, che sfrutta i rapporti di antagonismo tra gli organismi viventi per contenere le popolazioni di quelli dannosi.
Voi conoscevate queste informazioni?
Noi speriamo di avervi convinti, alla prossima!

Duo' A., Fontolan M., Grandolfo M., Luciano' A., Aqeel S.

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